Tassinari: “Ora valorizzare il ricorso ai contoterzisti”
ROMA – Con la riforma di medio termine della PAC, la politica agricola comune rimane in generale complessa ma si avvia sulla strada della semplificazione e diventa più attenta alla gestione dei rischi di produzione, grazie a strumenti più affidabili per affrontare le crisi del mercato. “Merito va al vicepresidente della commissione agricoltura del parlamento europeo Paolo De Castro per il lavoro svolto e al presidente del parlamento europeo Antonio Tajani per la stretta sui tempi che consentirà alle novità della Pac di entrare in vigore già dal primo gennaio 2018” afferma il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali - UNCAI Aproniano Tassinari.
“Da qui si deve partire per il rilancio dello sviluppo rurale – aggiunge Tassinari –. La programmazione nazionale deve ora indicare con chiarezza alle imprese agricole quali siano gli strumenti per accrescere la loro competitività. È fondamentale puntare su erogazioni che generino investimenti di qualità, innovazione di processo e di prodotto e occupazione. Più delle misure atte ad agevolare gli investimenti materiali, ad esempio, sarebbe strategico valorizzare il ricorso ai contoterzisti, un esercito di professionisti in grado di garantire la corretta messa in campo delle nuove tecnologie e di portare i cambiamenti auspicati in agricoltura su superfici agricole significative. Il sostegno all’evoluzione strutturale e organizzativa delle singole imprese dell’agricoltura deve riconoscere responsabilmente nel contoterzismo una risorsa irrinunciabile, soprattutto se si vuole tenere conto di criteri quali la sostenibilità ambientale, la qualità della produzione, l’innovazione e la sicurezza del lavoro”.
LE NOVITÀ INTRODOTTE
La riforma a medio termine della PAC ha affrontato diverse criticità relative alla sua applicazione. La direzione è stato il rafforzamento della posizione negoziale degli agricoltori rispetto alla catena di distribuzione e ai supermercati. Si è inoltre insistito sulla semplificazione dei pagamenti diretti, con un'attenzione particolare al greening (di recente criticato dalla Conti europea che l’ha giudicato inefficace perché troppo complesso) e alla valorizzazione del ruolo dei giovani agricoltori. La gestione dei rischi è un altro capitolo importante del riforma con regole più flessibili e novità in merito alle percentuali sulla perdita di prodotto necessaria per attivare le assicurazioni e all'innalzamento dal 65% al 70% del contributo pubblico. Novità positive anche per gli investimenti e la consulenza. Le modifiche alla figura dell’agricoltore attivo (quale beneficiario degli interventi della politica agricola comune) , diventata più flessibile e discrezionale, sollevano invece qualche dubbio.
PER APROFONDIRE
I NUMERI DEL CONTOTERZISMO AGRICOLO IN ITALIA
In Italia circa 540.000 aziende agricole ricorrono a contoterzisti per eseguire una o più operazioni in campo. Di queste, circa 150.000 affidano esternamente tutte le lavorazioni dei terreni. Nel nostro Paese il settore agromeccanico rappresenta:
circa 10.000 imprese professionali
un volume d'affari complessivo di oltre 3,7 miliardi di euro
oltre 10 milioni di ettari lavorati
il 65% delle operazioni agricole eseguite (con punte che superano il 90% per la raccolta dei cereali)
3.700.000 giornate di lavoro
40.000 addetti