Possibili obiettivi comuni a Uncai e Cai
Uncai invita il Cai a cercare sinergie su temi di interesse per tutti i contoterzisti, come la legge sull’attività agromeccanica e l’albo
Uncai augura buon lavoro ai vertici della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani - Cai. “Con la fusione di Confai e Unima e la nascita del Cai, che rappresenta anche le aziende agricole, Uncai diventa il solo sindacato nazionale esclusivamente di contoterzisti. Questo ci rende ancora più responsabili nei confronti delle imprese agromeccaniche italiane e attenti al progetto del Cai di integrazione tra agricoltori e agromeccanici”, il commento del presidente di Uncai Aproniano Tassinari.
Uncai invita il Cai a sviluppare sinergie su temi di comune interesse come la legge sull’attività agromeccanica e l’albo professionale.
Uncai nasce con l’obiettivo di favorire la collaborazione tra tutti gli attori del settore, in primis tra agromeccanici e agricoltori. Il dialogo tra Uncai e Cai rappresenta quindi una strada percorribile. Le due organizzazioni sindacali condividono la visione di un'agricoltura italiana che, per crescere e migliorarsi ottimizzando le sue risorse, non può prescindere dall’apporto dei contoterzisti e di una visione non settoriale del settore primario. “Per essere remunerativa, sicura e di qualità l’agricoltura ha bisogno di investire in macchinari che solo le imprese agromeccaniche o le aziende agricole molto grandi possono permettersi e ammortizzare in tempi ragionevoli. Si tratta di un vera e propria rivoluzione tecnologica che richiede logiche di sviluppo verticali ‘terra-prodotto-consumatore’, sinergie e una solida appartenenza di filiera che vada oltre gli interessi di parte”, prosegue Aproniano Tassinari che aggiunge come l’Unione Nazionale Contoterzisti e la Confederazione di agricoltori e agromeccanici possano lavorare fianco a fianco per raggiungere alcuni obiettivi. “Nonostante permangano differenze tra i due sindacati, come l’inquadramento giuridico dei contoterzisti e il loro inserimento tra i beneficiari dei psr, ritengo che possiamo condividere alcuni obiettivi e strategie. Per esempio, la volontà di sbloccare la proposta di legge ferma in parlamento dal 2013. Una legge sulle attività agromeccaniche favorirebbe il processo di ammodernamento dell’agricoltura e un migliore utilizzo delle risorse della filiera”.
Analoga sinergia potrebbe riguardare l’istituzione di albi professionali in tutte le regioni d’Italia. “L’albo porta evidenti vantaggi alle imprese agromeccaniche come la possibilità di accedere a specifici finanziamenti. Per esempio, in Lombardia, un’azienda agromeccanica che volesse partecipare al bando Al Via (300 milioni di euro per macchinari e per la digitalizzazione) deve essere iscritta all’Albo regionale di categoria. Una possibile collaborazione tra Uncai e Cai potrebbe così mettere a tema anche la professionalizzazione dei servizi agromeccanici attraverso Albi regionali e l’iscrizione al registro lombardo anche delle aziende lombarde afferenti al Cai”, conclude Tassinari.