Uncai chiede al ministro Martina un elenco di mezzi dell’agricoltura 4.0 sicuramente iper ammortizzabili
ROMA – In una lettera, il presidente di Uncai Aproniano Tassinari chiede al Ministero delle Politiche agricole e al ministro Maurizio Martina di chiarire quali mezzi agricoli possano accedere ai benefici fiscali dell’iper ammortamento. Alcuni passaggi della circolare N.4/E del 30/03/2017 del Ministero dello sviluppo economico sembrano, infatti, scontare la mancanza di competenza in meccanica agraria del dicastero guidato da Carlo Calenda.
Scrive Tassinari; “Il diffondersi di campagne di vendita incentrate sui vantaggi dell’iper ammortamento che potrebbero risultare ingannevoli rende urgente una circolare integrativa del Mipaaf con un elenco di mezzi dell’agricoltura 4.0 sicuramente iper ammortizzabili. Inoltre, in mancanza di garanzie, difficilmente un legale rappresentate, un tecnico o un’associazione di categoria si assumerà la responsabilità di redigere un attestato di conformità del bene da ammortizzare, come richiesto nella circolare”.
Nella circolare del ministero si legge che “Al fine dell’applicazione dell’iper ammortamento, i beni devono obbligatoriamente avere tutte le seguenti 5 caratteristiche” (1. controllo per mezzo di CNC e/o PLC; 2. interconnessione ai sistemi informatici da remoto; 3. integrazione automatizzata con il sistema logistico; 4. interfaccia tra uomo e macchina semplici; 5. Sicurezza, salute e igiene del lavoro). Alcune attrezzature per l’agricoltura di precisione (come ad es. la seminatrice a rateo variabile) potrebbero rientrare tra i macchinari che soddisfano la CARATTERISTICA 1, ma non possono (proprio perché attrezzature portate) essere caratterizzate anche da guida automatica o in parallelo (CARATTERISTICA 2). Inoltre, se si va a leggere la successiva CARATTERISTICA 3, l’impressione è che si tratti di aspetti pensati per l’Ambiente Fabbrica e non per l’agricoltura.
Da chiarire, inoltre, la richiesta che le macchine agricole ammortizzabili siano “a guida automatica (senza operatore a bordo) o semi-automatica (o assistita – con operatore che controlla in remoto)”. Scrive Tassinari: “Le macchine senza operatore a bordo non rappresentano un orizzonte auspicabile per l’agricoltura italiana, almeno nel medio termine. Inoltre nel passaggio non è chiaro cosa si intenda per operatrici e trattrici ‘con operatore che controlla in remoto’. Riteniamo sia opportuno scrivere ‘con operatore a bordo che controlla in remoto’, per non cadere nell'equivoco che questo debba controllare a distanza (non dalla cabina) le operazioni del mezzo. Non tutti gli sviluppi e le prospettive dell'industria 4.0 possono essere applicati all'agricoltura, che richiede rispetto e conoscenza diretta dei terreni per ottenere reali benefici anche dalle più avanzate tecnologie”.