Agricoltura e Contoterzismo, prove di dialogo all’Accademia dei Georgofili
FIRENZE (16 novembre 2016) – Contoterzisti, portatori sani di innovazione e pilastri per l'agricoltura. Il riconoscimento arriva dal convegno “Contoterzismo e agricoltura” organizzato dall'Accademia dei Georgofili con UNCAI, UNIMA, CONFAI (le tre associazioni nazionali di contoterzisti) e CREA.
Giampiero Maracchi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili, ha dichiarato: “In oltre 260 anni, l'Accademia ha sempre operato per il bene dell'agricoltura italiana. Il rapporto con il mondo del contoterzismo è quindi molto utile, rappresentando uno strumento in più per promuovere la competitività dell'agricoltura italiana, oggi messa in crisi dalla globalizzazione, e per una gestione del territorio più responsabile”. Il vice presidente dell'Accademia, Pietro Piccarolo, ha quindi richiamato l'attenzione sul futuro dell'agricoltura che “si gioca sull'innovazione e ha bisogno della disponibilità al dialogo sia delle associazioni sindacali di contoterzisti che di tutte le categorie che operano nel settore primario. Le macchine sono il fulcro dell'agricoltura di precisione ma attualmente in Italia solo l'1% della superficie agricola utilizzata è lavorato con macchinari innovativi. L'obiettivo dichiarato dal ministro Martina è di arrivare al 10% in 5 anni. Un traguardo ambizioso che per essere raggiunto richiede maggiore formazione e mezzi per fare agricoltura di precisione”.
Il Presidente di UNCAI Aproniano Tassinari ha aggiunto: “Siamo onorati per il riconoscimento in questa prestigiosa sede dei contoterzisti e del valore aggiunto che portano all'agricoltura. Potersi confrontare in maniera costruttiva con tutte le associazioni di categoria a casa dei Georgofili ci fa sentire parte di un nuovo progetto europeo e mondiale di agricoltura”. I temi per il confronto non sono mancati: “Il ritardo delle norme sulle revisione del mezzi agricoli crea incertezza e blocca gli investimenti. La tutela del territorio è inderogabile. La formazione di chi usa macchine innovative, in particolare dei giovani, è un aspetto centrale. Le nuove tecnologie non possono essere applicate se non si recupera una cultura profonda. Soprattutto occorre uno specifico, inedito sostegno finanziario ai contoterzisti che investono in macchinari e tecnologie innovativi, in formazione e sicurezza. Su questi temi i contoterzisti sono più avanti degli agricoltori, ma insistere troppo su un tipo di sostegno, i PSR, crea ostacoli”.
"Produrre di più con meno – ha commentato Salvatore Parlato, Commissario straordinario del CREA – è l’imperativo della nuova agricoltura, che sia non solo competitiva sul mercato globale, ma anche e soprattutto rispettosa dell’ambiente. In questo senso, il ruolo del contoterzismo è decisivo nello sviluppo delle nuove frontiere dell’agricoltura, qual è l’agricoltura di precisione e l’agricoltura digitale. Come CREA siamo impegnati con attività di ricerca e di sperimentazione per fornire strumenti per l’ammodernamento tecnologico compatibile con la sostenibilità ambientale". Il Commissario Parlato ha quindi aggiunto che “molti steccati che impedivano il riconoscimento dei contoterzisti sembra si stiano dissolvendo. Il CREA darà il suo contributo per favorire l’integrazione dei contoterzisti nel sistema agroalimentare italiano, quale veicolo per l’introduzione dell’innovazione”.
Nell’ambito del convegno l'Accademia ha sottoscritto un protocollo di intesa con UNCAI per lo sviluppo di attività di comune interesse nel campo agricolo finalizzate a favorire forme di coordinamento tra agricoltori, tecnici agricoli, industria agromeccanica e contoterzisti. L’accordo, firmato da Aproniano Tassinari e da Giampiero Maracchi, avrà una durata di tre anni e consentirà di promuovere iniziative nel settore della meccanizzazione e dello sviluppo rurale volte a una maggiore efficienza, sostenibilità ed equità del comparto. Inoltre si propone di promuovere il ruolo del contoterzista quale consulente e gestore economico dell’azienda agricola, in grado di accelerare l’introduzione di innovazioni tecniche, tecnologiche e organizzative con ricadute positive su agricoltura, foreste e comunità rurali.