Tassinari: “Positiva la conferma in finanziaria del superammortamento del 140% per chi investe in macchinari, ma per l’agricoltura digitale è più importante riconoscere ai contoterzisti il ruolo di driver dell’innovazione e iniziare l’esame delle tre proposte di legge sull’attività agromeccanica depositate in Parlamento e ferme ormai da tre anni”
ROMA - La finanziaria 2017 proroga e rafforza il cosiddetto superammortamento per chi investe in macchinari o altri beni per l’esercizio dell’attività. Oltre a confermare la possibilità di acquistare beni strumentali e di scaricarli con il 40% in più del loro valore con una variazione diminutiva della base imponibile, la nuova finanziaria in corso di approvazione prevede un iperammortamento del 150% per l’acquisto di beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese in chiave industria 4.0 e un maxiammortamento del 190% per i beni immateriali (software, sistemi IT, applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali industria 4.0.
Il superammortamento del 140% rappresenta un’importante incentivo per i contoterzisti a sostituire macchine e attrezzature obsolete con una flotta innovativa ed efficiente. Difficilmente il mondo agricolo si avvantaggerà invece degli iper e dei maxi ammortamenti del 150 e del 190%. “Accanto alle spinte politiche che vanno nella direzione dell’agricoltura 4.0 – spiega il presidente UNCAI Aproniano Tassinari –, esistono barriere commerciali, tecnologiche e legali che richiedono un approccio diverso dagli sgravi fiscali”.
“Negli anni le applicazioni dell’agricoltura 4.0 comprenderanno oltre al gestione dei terreni anche il monitoraggio dell'ambiente e la tracciabilità dei prodotti agricoli. In questo momento però il ritorno degli investimenti in questo settore non è semplice perché manca una visione condivisa di sviluppo sostenibile ed equo in agricoltura. Dal dicembre 2013 sono ferme nelle commissioni agricoltura di Camera e Senato tre proposte di legge sull’attività agromeccanica (n.437, n. 1398 e n.527). Crediamo si debba partire da queste proposte e riconoscere ai contoterzisti il ruolo di driver dell’innovazione in agricoltura, se si intende porre solide basi all’agricoltura 4.0”.