Per molti agricoltori i fondi del PSR per l’acquisto di attrezzature innovative e rispettose dell’ambiente rischiano di diventare una trappola. Compito dei Contoterzisti UNCAI renderle accessibili a tutti e sostenibili economicamente
Maggiori responsabilità per i contoterzisti con le nuove misure ambientali contenute nel PAN, il Piano d'azione nazionale sull'uso sostenibile degli agrofarmaci. È quanto è emerso al convegno "Le novità nell'uso dei fitofarmaci" organizzato a Crema da Uncai, in collaborazione con Bayer. Durante l'incontro, nato per iniziativa di Claudio Rota, vicepresidente di Apima Milano, Lodi, Como e Varese, sono intervenuti Fabrizio Canesi e Clevio Demicheli di Apima Cremona, Beniamino Cavagna del Servizio Fitosanitario Regione Lombardia, e Massimiliano Mochetti di Bayer.
Fondamentali per ottenere produzioni di elevata qualità oltre che per raggiungere un adeguato livello produttivo, i prodotti fitosanitari richiedono un uso professionale e responsabile da parte degli operatori al fine di evitare effetti indesiderati sulla salute delle persone e dell'ambiente. "Il loro corretto impiego e stoccaggio sono una priorità – ha commentato Giuliano Oldani, presidente dei Contoterzisti di Milano, Lodi, Como e Varese – abbiamo tuttavia qualche perplessità sulla scelta di Regione Lombardia di destinare nel Piano di Sviluppo Rurale fondi alle aziende agricole che acquistano macchinari innovativi per i trattamenti fitosanitari. Il problema è che tali fondi non sono accessibili a tutte le aziende agricole in egual misura per i meccanismi complessi richiesti dal PSR e perché le piccole e medie aziende non hanno convenienza ad acquistare macchine e attrezzature complesse e difficili da usare".
"Il PSR avrebbe dovuto prevedere dei vantaggi economici per le imprese agricole che scelgono di essere rispettose dell’ambiente e premiare i risultati”, osserva Oldani che spiega: “Il finanziamento indiscriminato dell’acquisto di macchinari innovativi non garantisce da solo diserbi e trattamenti eseguiti nel rispetto del suolo. Se ci fossero dei premi a ettaro lavorato in modo virtuoso, nessun agricoltore sarebbe tagliato fuori dal PSR. Poi sarebbe una libera scelta dell’azienda agricola se acquistare il macchinario adeguato o avvalersi del Contoterzista. Con questo PSR il rischio è scoprire troppo tardi che la maggior parte degli agricoltori non è nelle condizioni di avvalersi delle innovazioni, con gravi conseguenze ambientali ed economiche. Economiche perché chi non sposa l’innovazione sarà tagliato fuori dal mercato. Ambientali perché, messe alle strette, pur di sopravvivere alcune aziende cercheranno di arrangiarsi con i macchinari obsoleti di cui dispongono, non rispettosi né dell’ambiente né del portafoglio; oppure pretenderanno dai contoterzisti prezzi così bassi da rendere improbabile l’uso in campo di tecniche innovative”.
Occorre invece aiutare la aziende più deboli a rimanere sul mercato cosa che non avviene con il PSR lombardo. Dal momento che le aziende agricole difficilmente riescono a munirsi dei macchinari dove immettere i reflui del trattamenti fitosanitari, UNCAI sta valutando se c’è l’esigenza di investire in centri poliaziendali per la pulizia delle irroratrici al termine della distribuzione.
In allegato
il comunicato stampa in pdf
La relazione di Beniamino Cavagna del Servizio Fitosanitario Regione Lombardia
La relazione di Massimiliano Mochetti di Bayer