L’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava: occorre procedere in tutte le provincie lombarde con l’albo, per poi pensare a meccanismi di protezione della categoria e a bandi ad hoc per gli agromeccanici
Stenta a decollare l’Albo lombardo degli agromeccanici. “Sono passati più di sei mesi da quando è stato istituito, eppure fino ad ora si sono registrate solo ditte di Cremona, Lodi e Milano, una sola del mantovano e nessuna dalle altre province”, il commento di Fabrizio Canesi, direttore di Apima Cremona. Il tema è stato portato all’attenzione dell’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava, a margine del salone Il Bontà che si è appena concluso alla Fiera di Cremona. “Crediamo fortemente all’albo professionale – ha sottolineato Clevio Demicheli, presidente Apima Cremona e vicepresidente Uncai –. Lo riteniamo uno strumento qualificante per la categoria e per l’intera filiera, certificando quelle aziende che si impegnano a svolgere l’attività conto terzi nel rispetto dei terreni, dell’ambiente e delle più severe normative sulla sicurezza degli operatori. Occorre però che la Regione Lombardia ci dia una mano e solleciti anche le altre sigle sindacali lombarde a riconoscere nell’Albo uno strumento capace di certificare la qualità dei servizi offerti all’agricoltura dai contoterzisti”.
“Occorre proseguire con l’Albo professionale – ha ribattuto l’assessore all’agricoltura Gianni Fava –, perché se non si va a regime, è difficile pensare a meccanismi di protezione della categoria, anche nei confronti di terzi. Oggi, per esempio, abbiamo un grosso problema di abusivismo sui servizi resi anche alle pubbliche amministrazioni. Dalla manutenzione del verde alla rotazione del bosco al mantenimento dei campi sportivi, ormai sembra che chiunque, dai volontari alle cooperative sociali, possa svolgere questi servizi, spesso delicati. In futuro, potremmo prevedere bandi che richiedano tra i requisiti l’iscrizione all’Albo professionale dei contoterzisti. Nel frattempo, tuttavia, è necessario che le iscrizioni aumentino uniformemente in tutta la Lombardia e cercheremo di capire le ragioni del ritardo di altre province”.
Acquisto dei Diserbi e Officine Meccaniche
L’assessore Fava accoglie altri due aspetti portati alla sua attenzione da Apima Uncai: una delega, come in Emilia-Romagna, per il ritiro e non l’acquisto dei fitofarmaci da parte degli agromeccanici e l’implementazione di corsi per incrementare il numero di officine meccaniche autorizzate alla revisione dei mezzi per i trattamenti fitosanitari. In particolare, circa i prodotti fitosanitari, “dal 26 novembre potranno essere venduti solo ai possessori del certificato di abilitazione, e solo poche aziende agricole hanno fatto il corso necessario per il rilascio del certificato, lasciando al contoterzista il compito di anticipare la spesa per il prodotto fitosanitario”, ha illustrato Clevio Demicheli che ha aggiunto che “spesso ci capita di anticipare spese non irrilevanti anche a una ventina di aziende agricole.” “Se la soluzione dell’Emilia-Romagna regge dal punto di vista legislativo – ha risposto l’assessore Fava – agiremo affinché anche in Lombardia gli agricoltori possano delegare i contoterzisti al ritiro dei fitofarmaci già acquistati, senza che quindi debbano necessariamente anticipare la spesa. In caso di dubbi normativi, porteremo la richiesta di uniformare i regolamenti alla prima Conferenza Stato Regioni utile”.
Urgente, infine, aumentare il numero di officine autorizzate alla revisione dei macchinari per i trattamenti fitosanitari attraverso specifici corsi “anche organizzati dagli stessi contoterzisti Apima Uncai”, ha sottolineato l’assessore all’agricoltura lombardo. Nel 2017 anche le aziende agricole saranno, infatti, tenute alla revisione di tali mezzi agricoli.