RAVENNA – Aprire il pugno e chiudere il pugno. I nostri nonni sapevano bene dove lasciare cadere più seme perché avrebbe incontrato terra migliore e dove lasciarne cadere meno. Oggi, l’operazione che un tempo faceva l’agricoltore aprendo e chiudendo il pugno, la svolge il contoterzista attraverso macchinari e tecnologie sempre più precisi.
Il rapporto di collaborazione fra aziende agricole e contoterzisti agromeccanici è stato il tema affrontato nel corso dell’annuale assemblea di Apimai Ravenna di sabato 20 dicembre. All’incontro, che si è svolto in forma di talk show davanti alle telecamere di Sauro Angelini e Agrilinea, sono intervenuti il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, e quello di Uncai Aproniano Tassinari, principali protagonisti della partnership tra agricoltori e contoterzisti. Presenti, tra gli altri, anche il direttore di Uncai Francesco Torrisi, il direttore di Ravenna di Confagricoltura Danilo Verlicchi, il presidente di Agrifidi Uno Emilia Romagna Alberto Rodeghiero, il vice presidente Cia Ravenna Stefano Francia, l’economista agroalimentare Gianluca Bagnara e imprenditori agricoli come Stefano Andraghetti e Primo Bagioni. A fare gli onori di casa, Roberto Tamburini, presidente di Apimai Ravenna.
In primo piano, ha sottolineato il presidente Apimai Ravenna Roberto Tamburini, "la necessità di agromeccanici e aziende agricole di fare squadra, per ottenere insieme importanti risultati, sia in campo, con produzioni competitive sui mercati europei, sia in filiera, dove l'industria di trasformazione ricopre un ruolo preponderante e realmente unitario nella definizione dei prezzi, sia a livello politico".
Anche Paolo De Castro, membro della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo e relatore permanente per Expo 2015, intervenendo in video conferenza, si è soffermato sulla centralità del delle imprese agromeccaniche per la competitività di un’azienda agricola: “Spesso l'efficienza tecnica e meccanica è difficile da raggiungere all'interno delle aziende agricole italiane, dove la maglia poderale di solito è molto stretta. Per questo motivo il contoterzismo ha un ruolo fondamentale nell'aiutare queste aziende a essere più forti e competitive”. L’invito di Paolo De Castro è quindi di “mettere l'azienda contoterzista al centro anche dell'azione nei Piani di sviluppo rurale delle regioni, perché direttamente o indirettamente contribuisce allo sviluppo della nostra agricoltura”.
Aspetto sottolineato anche dal direttore di Uncai Francesco Torrisi: “L’Unione Europea, anche grazie al nostro lavoro, riconosce ormai il contoterzista tra i beneficiari delle misure dell’articolo 19 del regolamento sullo Sviluppo Rurale 1305/2013. Ora è necessario lavorare affinché le regioni italiane seguano le linee guida europee, permettendo così ai contoterzisti di accedere ai fondi dello Sviluppo rurale e al mercato. Se infatti un agricoltore, per ipotesi, programma un investimento da 100.000 euro in attrezzature e macchinari, un contoterzista lo fa da un milione di euro, e deve avere gli strumenti e il sostegno delle istituzioni necessari per poter fare questo passo”.
“Il futuro dell'agricoltura non può prescindere dalla figura dell'agromeccanico e il Regolamento europeo sullo Sviluppo Rurale - ha aggiunto il presidente Uncai, Aproniano Tassinari – lo ha ribadito destinando specifici finanziamenti all'attività conto terzi purché direttamente o indirettamente finalizzata a una maggiore tutela dell'ambiente, alla crescita di un'azienda agricola o allo sviluppo tecnologico, e Uncai si sta muovendo in tutte le sedi perché questi fondi possano essere a disposizione dei contoterzisti di tutte le regioni italiane".
Il quadro tracciato da Stefano Francia, vice presidente della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) di Ravenna durante l’assemblea annuale di Apimai Ravenna vede un Italia agricola frammentata in 1.100.000 aziende agricole, cinque volte più delle aziende spagnole per una sau inferire. Inoltre circa il 75% delle aziende ha meno di 100 ettari di terreno. A causa del frazionamento, dei costi dell’energia e della morfologia dei terreni, l’agricoltura italiana deve perseguire l’obiettivo della qualità per poter essere competitiva in Europa.
In questo campo la tecnologia viene in aiuto alle aziende agricole con macchinari e attrezzature sempre più performanti in grado di raccogliere prodotti in condizioni migliori che in passato; addirittura offrono la possibilità di certificare il quantitativo di fitofarmaci usati, ottimizzandone l’impiego, e di tracciare la provenienza dei prodotti agricoli già al momento della raccolta. Difficilmente però aziende agricole sotto i 100 ettari possono permettersi macchinari di questo tipo, che oltre a migliorare la qualità del prodotti permettono anche di confermare le indicazioni della nuova PAC in materia di sostenibilità ambientale, abbattimento dei costi produttivi e incremento della produttività.
“In un quadro competitivo che richiede sempre più innovazione tecnologica, specializzazione e professionalità, l'attività dei contoterzisti diventa così strategica per la crescita e lo sviluppo dell’azienda agricola – ha concluso il presidente di Confagricoltura Mario Guidi –. Abbiamo interessi convergenti, per questo è fondamentale procedere insieme sui grandi temi connessi allo sviluppo dell'agricoltura italiana, per far crescere insieme in termini dimensionali, economici, finanziari sia le aziende agricole sia quelle agromeccaniche. Ciò può avvenire solo se le imprese agricole avranno reddito e risorse per ammodernarsi e se si metterà il settore agromeccanico nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro al meglio. In questo processo anche le associazioni di categoria hanno un ruolo fondamentale promuovendo regole più semplici, veloci ed efficaci, affiancando le aziende e non la burocrazia".
Il talk show registrato da Agrilinea andrà in onda su NUOVARETE (canale 110) venerdì 26 dicembre alle ore 21.00; su TELEROMAGNA (canale 14) domenica 28 dicembre alle ore 9.45; su TELEROMAGNA NEWS (canale 74) domenica 28 dicembre alle ore 10.00.