L’agromeccanica del cambiamento
Un futuro tra Sostenibilità, Tecnologia, Responsabilità Sociale e Contoterzisti Professionisti: cosa si è detto al convegno organizzato da UNCAI e Confagricoltura Latina in collaborazione con McCormick/Argo Tractors
LATINA, 8 marzo – Troppi cambiamenti in agricoltura e poche risposte dalla politica. E quelle che arrivano sono o parziali o tinte di ideologia green. Di questo si è discusso ieri al convegno “L’agromeccanica del cambiamento. Contoterzisti professionisti per sostenibilità e competitività”, organizzato da UNCAI e Confagricoltura Latina, con la collaborazione di McCormick e Latina Trattori. “La soluzione c’è. Si chiama agromeccanica, arriva dai contoterzisti e dall’industria che con il gruppo Argo Tractors ha una delle poche eccellenze made in Italy rimaste. Ma richiede investimenti, una visione politica perlopiù assente in Italia e il riconoscimento di una professionalità strategica, quella dei contoterzisti, attraverso un albo nazionale di categoria”, ha detto il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari, apprezzando la crescita dell’associazione dei contoterzisti di Latina, nata solo due anni fa attorno al presidente Claudio Mirabella, oggi affiancato da Simone Balestra.
Il convegno ha toccato i numerosi cambiamenti in atto nel settore agricolo, da quello generazionale, allo sfregio dei pannelli solari nei campi, dal gasolio agricolo che da sussidio fondamentale oggi è diventato solo dannoso e costoso ai cambiamenti tecnologici che richiedono una più marcata professionalità: “Se mancano risposte concrete e percorribili, i cambiamenti destabilizzano il settore”, ha detto il presidente di UNCAI Latina Claudio Mirabella, “Proprio perché le sole risposte arrivano dall’alto e sono scollate dalla realtà, sono alla base delle proteste dei trattori in tutta Europa. L’agricoltura mantiene vive e vitali le campagne, produce cibo sano e lavoro, eppure viene criminalizzata e messa sullo stesso piano delle grandi industrie”.
La Pac ha smesso di essere uno strumento per sostenere il reddito degli agricoltori offrendo loro un motivo per non abbandonare i campi e i centri rurali per la città. La Pac ha smesso anche di essere uno strumento per mantenere basso il costo dei generi alimentari. La Pac è cambiata, diventando un complesso groviglio di norme, spesso punitive: “Per produrre cibo serve sempre la chimica, nelle giuste dosi, eppure ci stanno togliendo uno dopo altri numerosi principi attivi fondamentali alle coltivazioni, specie oggi che sono stressate dall’innalzamento delle temperature e da lunghi periodi di siccità”, ha denunciato il direttore di Uncai Roberto Scozzoli.
L’imperativo in Europa è riportare la materia organica nel terreno per recuperare una fertilità persa a causa di un abuso della chimica e degli eventi meteo estremi. Tra i temi più approfonditi e dibattuti c’è stato, infatti, quello dei cambiamenti climatici, introdotti in video dal professore Gilmo Vianello, vice presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. Sostenibilità ambientale ed economica sono i due lati di una stessa medaglia: Luigi Niccolini, presidente di Confagricoltura Latina, ha illustrato gli effetti dei cambiamenti climatici nell’Agro Pontino: “Portano nuovi patogeni e rafforzano quelli esistenti. La riduzione dei principi attivi imposta dalla legislazione europea e nazionale ha conseguenze devastanti su una agricoltura come quella dell’Agro Pontino basata su colture ortofrutticole ad alta specializzazione. Inoltre i cambiamenti climatici hanno reso frequenti trombe d’aria ed eventi estremi con serre, impianti di kiwi distrutti, produzioni azzerate e un sistema assicurativo sempre più restio a stipulare polizze a prezzi sostenibili”.
Donato Rossi, delegato di giunta nazionale Confagricoltura per il settore agromeccanico, ha parlato di un futuro sostenibile dell’agricoltura legato al carbon farming e a tutte quelle tecniche agronomiche che consentono di fissare il carbonio nel terreno, elemento essenziale per avere un terreno fertile e resiliente agli stress che derivano dai cambiamenti climatici: “Il carbon farming non è certo la soluzione a tutti i problemi, può però diventare un’opportunità. Gli obiettivi fissati dall’Europa della riduzione delle emissioni “a effetto serra” del 55% entro il 2030 e della neutralità climatica entro il 2050 devono essere un invito a cambiare rotta. L’Europa deve tuttavia fare la sua parte riconoscendo gli ulteriori sforzi richiesti agli agricoltori, senza atteggiamenti punitivi, senza imporre nulla dall’alto, senza metterci nella condizione di non produrre. Non vogliamo più sentire parlare di terreni a riposo. Il suolo agricolo deve essere usato bene, non lasciato al gelo. Ricordiamo che grazie alla serietà dalla gran parte degli agricoltori italiani, i nostri suoli non possono essere messi sullo stesso piano di quelli del nord Europa”.
Dalla meccatronica al digitale, l’agricoltura ha sempre vinto le sue sfide grazie alla tecnologia e all’innovazione. Mario Danieli, Country Manager di Argo Tractors, ha così portato alcuni esempi dell’impiego di tecnologie digitali per un uso più consapevole e sostenibile del suolo e dei mezzi meccanici, mentre Maurizio Cavaricci, titolare di Latina Trattori, ha parlato dei trattori McCormick e del loro ruolo nell’innovazione e nella sostenibilità in agricoltura. Quindi l’agronomo Donato Scipione ha discusso l’impiego di robot in agricoltura e le normative correlate accennando ai cambiamenti sociali che deriveranno dall’imminente robotizzazione dell’agricoltura, mentre il vice presidente di Contoterzisti di Cremona, Rossano Remagni Buoli, ha raccontato come sia diventato pilota ed esperto di droni agricoli.
Ma a ben guardare dai cambiamenti climatici deriva non solo una diversa conduzione dei terreni, diversi fertilizzanti, una nuova Pac, professionalità e tecnologie nuove. Dopo povertà e guerre, l’innalzamento delle temperatura è tra i principali motivi dell’immigrazione, con profondi cambiamenti del tessuto sociale e del lavoro anche in agricoltura. E proprio di integrazione e di responsabilità sociale ha parlato il direttore di Confagricoltura Latina, Mauro D’Arcangeli. Un tema che spalanca nuovi orizzonti all’agricoltura moderna, e amplia il dibattito ai cambiamenti e arricchimenti culturali.
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