A un passo l’approvazione della legge sul riconoscimento degli agricoltori custodi dell’ambiente e del territorio. Tassinari: “Contoterzisti sempre al loro fianco con il loro saper fare”
Dopo un’attesa di qualche anno, si sta finalmente concretizzando il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio. La Camera dei deputati ha approvato, con modificazione, la proposta di legge che ora passa al Senato. “Ci avrebbe fatto piacere se nel testo fossero stati inseriti anche i contoterzisti agromeccanici che in quanto artigiani conoscono la recta ratio factibilium, per dirla con Tommaso d’Aquino, ossia la corretta ragione delle cose da produrre, in questo caso in agricoltura. Ma l’approvazione della legge e la legge stessa sono troppo importanti e non bisogna perdere altro tempo”, commenta il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti, Aproniano Tassinari.
Il nuovo articolo 9 della Costituzione richiama alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e dell’ecosistema, ma non nomina l’agricoltura e l’uso dei suoli, quasi che la tutela dell’ambiente e della biodiversità possa prescindere dall’utilizzazione dei suoli e delle altre risorse naturali ai fini della produzione agricola ed alimentare. “Con il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio si dà sostanza e senso al nuovo dettato costituzionale. Resta tuttavia paradossale che la parola agricoltura non compaia nella nostra Costituzione; paradossale per un paese come l’Italia, che rivendica la ricchezza della propria produzione agroalimentare”, prosegue.
“Siamo certi che avverrà presto anche il riconoscimento del saper fare bene caratteristico dei contoterzisti con l’istituzione di un albo nazionale di categoria”, aggiunge. “Come conduttori di un fondo, gli agricoltori hanno una responsabilità diretta verso l’ambiente. Mantengono in vita attività agricole, operano contro il dissesto idrogeologico, destinano il suolo ad attività di coltivazione che non ne determinano il consumo. Concorrono alla protezione del territorio anche dagli effetti dello svuotamento dei centri rurali. È nell’interesse degli agricoltori mantenere un territorio sano dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Per farlo bene i contoterzisti sono da sempre al loro fianco. Per questo riteniamo che “agricoltori custodi” non possa essere una peculiarità solo di alcuni, ma sia un dato che deve essere riconosciuto all’attività agricola in quanto tale, anche di supporto alla produzione, allorquando si svolge secondo canoni di razionalità e di sostenibilità. La legge induce, insomma, a riflettere su una lettura dell’attività agricola, che la valorizzi quale strumento coerente e consistente con ogni progetto di garanzia dell’ambiente e del territorio”, conclude Tassinari.