Dal Pnrr nuove chance per l’agricoltura
Tassinari: “Bene il raddoppio dei fondi per l’agricoltura nel nuovo Piano di ripresa e resilienza. Chiediamo però che il Governo prosegua il percorso di riconoscimento del ruolo dei Contoterzisti per filiere agricole più efficienti ed efficaci, dal punto di vista sia produttivo sia energetico”
Raddoppiate le risorse per l’agroalimentare: il nuovo Piano di ripresa e resilienza italiano rivisto e integrato rifinanzia per oltre 2 miliardi i contratti di filiera agroalimentare, pesca e foreste. Inoltre prevede 850 milioni per favorire la produzione di energia sostenibile sui tetti di stalle e cascine, sistemi di gestione intelligente dei consumi elettrici ed accumulatori, nonché per incentivare la realizzazione di tetti energetici, portando l’obiettivo finale a oltre 1,3 gigawatt.
“Il Pnrr per l’agricoltura quasi raddoppia, passando da 3,6 a 6,5 miliardi di euro. Ora siamo in attesa dei dettagli per capire se le imprese conto terzi (codice Ateco 01.61) saranno ancora tra i beneficiari dei fondi, anche se non vediamo come possa accadere il contrario vista la loro centralità per filiere agricole efficaci ed efficienti dal punto di vista sia produttivo sia energetico. Ci auguriamo, in particolare, che tra le coperture agricole interessate dai pannelli fotovoltaici rientrino questa volta anche i capannoni degli Contoterzisti, come più volte UNCAI ha chiesto”, afferma il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti UNCAI, Aproniano Tassinari.
Di rilievo gli interventi a supporto di piccole e medie imprese, finalizzati all’efficientamento energetico 5.0, all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e alla competitività e resilienza delle filiere produttive strategiche. “Affinché le filiere agroalimentari nazionali reggano la concorrenza, a volte tossica, proveniente dall’estero, l’agroenergia è un tassello fondamentale di un quadro molto ampio. Occorre però facilitare la transizione energetica in tutte le aziende, anche quelle conto terzi. Inoltre questa deve essere sostenibile e non scontrarsi con le filiere produttive, per non diventare un mero business nelle mani di qualche finanziaria, qualche utility o qualche gestore di energia”, prosegue il presidente Tassinari.
Rinforzare i contratti di filiera e moltiplicare le risorse a disposizione dell’agroalimentare significa attivare le filiere del lavoro e della produzione e aumentare la produzione in settori strategici, come pasta, carne, latte, olio, frutta e verdura: “Affinché le risorse aggiuntive non creino nuovo debito e indeboliscano il sistema Italia, rendendo necessaria la cessione di asset strategici, questa volta sarà più che mai necessario agevolare il ricorso a servizi agromeccanici professionali, sia per le attività di produzione agroalimentare sia per quelle finalizzate alla produzione di agroenergie. Rinnoviamo quindi l’appello al Governo e al presidente Giorgia Meloni di varare in fretta l’Albo Nazionale dei Contoterzisti”.