Dondi, per scavare canali di solidarietà
Il costruttore di attrezzi agricoli con sede a Bastia Umbra ma origini emiliane aiuta i contoterzisti a salvare la Romagna prestando a UNCAI due scavafossi per ripristinare il reticolo idrico distrutto dall’alluvione di maggio
INTERVISTA AL PRESIDENTE E DELLA DONDI SPA LAMBERTO PETTIROSSI
(seguono i ringraziamenti di UNCAI)
L’alluvione che ha sommerso la Romagna è stata una tragedia senza precedenti. Quattordici morti, quindicimila sfollati, danni incalcolabili. Ma anche una prova di solidarietà e di coraggio. Tra i tanti che hanno dato una mano, ci sono i contoterzisti, quegli imprenditori che offrono agli agricoltori e alla collettività servizi agromeccanici qualificati e su misura. Per riparare i fossi e i canali che regolano le acque, hanno ora un alleato prezioso: la Dondi Spa, una fabbrica di scavafossi che ha prestato loro gratuitamente le sue macchine più moderne e potenti. Abbiamo incontrato Lamberto Pettirossi, il presidente della Dondi, per farci raccontare questa storia di generosità e di responsabilità.
Come mai avete deciso di mettere a disposizione i vostri scavafossi ai contoterzisti UNCAI della Romagna?
Per due motivi: uno umano e uno professionale. Il primo è che la Dondi Spa ha radici emiliane, anche se la sede oggi è a Bastia Umbra, e ci siamo sentiti in dovere di aiutare questa terra dove la nostra azienda ha avuto origine e che oggi appare sfregiata. Abbiamo pensato di offrire un contributo concreto, mettendo a disposizione ciò che sappiamo fare meglio: le nostre macchine, che sono il frutto di anni di ricerca e sviluppo nel settore agromeccanico. Il secondo è che i contoterzisti sono una categoria fondamentale per la ricostruzione dei territori alluvionati. Sono i nostri clienti più fedeli e più esigenti. Sono loro che ci spingono a innovare e a rendere le attrezzature sempre più performanti e affidabili. Sono loro che ci fanno conoscere nel mondo. Devo però aggiungere anche un terzo motivo: conosco e stimo da molti anni il presidente Uncai Aproniano Tassinari e ho pensato subito a lui per realizzare il progetto che avevamo in mente.
Quali sono i modelli di scavafossi che avete prestato e cosa sanno fare?
Abbiamo messo a disposizione due modelli biruota: il DBR 95 e il DBR 75. Sono macchine versatili e robuste, capaci di scavare fossi di grandi dimensioni e profondità. Con il DBR95 si possono raggiungere una larghezza di 190 centimetri e una profondità di 130 centimetri. Fra una quindicina di giorni, quando le perizie dei danni saranno ultimate, entreranno in azione e contribuiranno a ripristinare una corretta regimazione delle acque. I chilometri da scavare sono tantissimi e lo scavafossi è, allo stato dell’arte, la macchina più efficiente per lo scavo di canali di drenaggio e irrigazione su terreni agricoli.
Per la consegna dei due scavafossi vi siete appoggiati a Reni Macchine di Altedo (Bologna) e al direttore tecnico Uncai Roberto Scozzoli. Che riscontro avete avuto?
Un riscontro molto positivo. Ci hanno ringraziato per la qualità e l'affidabilità delle nostre macchine. I contoterzisti le conoscono quasi meglio di noi e sanno di poter fare il lavoro in modo rapido ed efficace. Hanno apprezzato la disponibilità e sensibilità in questo momento particolarmente difficile.
Che bilancio fate di questa esperienza e quali prospettive future vi aspettate?
“Insieme per la terra” è il nuovo payoff aziendale che recentemente è stato adottato ad indicare l’intenzione di essere non semplici fornitori ma partner degli agricoltori. Quale migliore occasione per dare prova della mission aziendale? Abbiamo dimostrato che la Dondi Spa è un'azienda attenta alle esigenze dei clienti e della comunità, capace di reagire con prontezza e generosità alle situazioni critiche. Abbiamo anche rafforzato il legame con i contoterzisti, che sono i principali interlocutori sul territorio e i migliori testimonial.
Per il futuro ci aspettiamo di consolidare questa collaborazione, perché le attrezzature più innovative e performanti nascono mettendo la nostra esperienza e competenza al servizio delle sfide che gli agricoltori sono chiamati a vincere ogni giorno.
IL GRAZIE DI UNCAI ALLA DONDI SPA
Un gesto di solidarietà e di responsabilità. Così si può definire l’iniziativa della Dondi Spa, fabbrica di scavafossi che ha prestato gratuitamente le sue macchine più moderne e potenti ai contoterzisti Uncai della Romagna, colpita il primo maggio da una tragica alluvione che ha causato 14 morti, 15mila sfollati e danni incalcolabili.
“Non ci sono parole per esprimere la nostra gratitudine alla Dondi Spa e al suo presidente Lamberto Pettirossi, che hanno dimostrato una sensibilità e una generosità eccezionali. Hanno messo a disposizione dei contoterzisti Uncai della Romagna le loro macchine più moderne e potenti, che contribuiranno a riparare i danni causati dall’alluvione e a restituire alla nostra terra la sua bellezza e la sua fertilità. È un gesto che non dimenticheremo mai e che testimonia il valore della collaborazione tra le diverse realtà del settore agromeccanico, che sono chiamate a lavorare insieme per il bene comune”, ha detto il presidente UNCAI Aproniano Tassinari.
Lamberto Pettirossi, il presidente della Dondi, con queste parole spiega come è nata questa collaborazione e quali sono i benefici che ne derivano: “La verità è che non ci abbiamo pensato due volte. Abbiamo visto le immagini della devastazione e ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa. Non potevamo restare a guardare. Abbiamo pensato di offrire quello che sappiamo fare meglio: le nostre macchine, che sono il frutto di anni di ricerca e sviluppo nel settore agromeccanico. Sono macchine versatili e robuste, capaci di scavare fossi di grandi dimensioni e profondità. Con queste attrezzature si potranno ripristinare una corretta regimazione delle acque e prevenire ulteriori rischi idrogeologici. Poi abbiamo contattato il presidente Uncai Aproniano Tassinari, che conosciamo e stimiamo da molti anni. Lui è stato entusiasta dell’idea e ci ha messo in contatto con i contoterzisti della Romagna, che sono i nostri clienti più fedeli e più esigenti”.
Le macchine in questione sono due modelli: il DBR 95 e il DBR 75, capaci di scavare fossi di grandi dimensioni e profondità. “Insomma, è stata una cosa naturale, spontanea, quasi scontata. Non l’abbiamo fatto per interesse. L’abbiamo fatto perché ci sentiamo parte del mondo agricolo, che oggi ha bisogno di aiuto e di sostegno. E perché crediamo nella collaborazione tra le diverse realtà del settore, che è l’unico modo per affrontare le sfide del futuro”, conclude il presidente Pettirossi.