Lazio, convergenza ministro e Uncai


Il consigliere Uncai e presidente di Contoterzisti Umbria Sergio Bambagiotti a palazzo Della Valle di Roma per la presentazione ai vertici laziali di Confagricoltura del candidato del centrodestra in Regione Francesco Rocca

ROMA – Progetti da portare a termine e non ideologia. Più fiducia a chi fa impresa e meno burocrazia quando palesemente inutile. Italianità e salubrità dei prodotti dell’agricoltura. Educare all’innovazione, per seminare la consapevolezza del salto di qualità che tutto il settore può compiere grazie alle nuove tecnologie: “C’è piena convergenza tra il ministro e Uncai sui progetti per la Regione Lazio, è come se avessi parlato io”, così il consigliere Uncai e presidente dei Contoterzisti Umbria Sergio Bambagiotti commenta quanto detto dal ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida in occasione della presentazione ai vertici laziali di Confagricoltura, avvenuta ieri a Palazzo Della Valle di Roma, del candidato del centrodestra Francesco Rocca alla presidenza di Regione Lazio.

Uncai era presente all’incontro perché negli ultimi mesi l’Unione Nazionale è cresciuta notevolmente in tutta la regione, con l’aggregazione dei contoterzisti di Latina, Rieti, Viterbo e nella stessa Roma; una crescita in linea con la progressiva centralità che l’agromeccanica professionale sta assumendo in ogni ambito agricolo, dai seminativi, ai frutteti, all’essiccazione ai frantoi oleari”, spiega Sergio Bambagiotti.

Anni fa il limite strutturale dell’agricoltura italiana, ossia la sua grande frammentarietà, emergeva regolarmente nel confronto con i principali paesi europei dove la dimensione media aziendale è superiore ai nostri 11 ettari, attestandosi mediamente sui 16 ettari (ma in Francia la dimensione media è di 69 ettari, in Germania di 63 e in Spagna di 26 ettari). “Oggi quel limite è diventata la nostra forza, con una proprietà saldamente in mano a famiglie italiane e l’ascesa di una categoria, quella dei contoterzisti agromeccanici, che permette di fatto di superare la frammentarietà, agendo come se le proprietà fossero di vaste dimensioni, con benefici economici, sociali e ambientali”, aggiunge Bambagiotti per il quale occorre quindi dare atto ai contoterzisti di essere uno degli elementi portanti dell’innovazione competitiva in agricoltura, muovendosi anche fra di loro in termini di concorrenza: “Per questo motivo gli agromeccanici godono giustamente di incentivi fiscali che a nostro avviso dovrebbero essere ampliati, soprattutto per quanto riguarda il gasolio agricolo”.

Oggi le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali impongono di scaricare sui campi quanta più professionalità possibile. “Per questo ci auguriamo che il ministro riprenda in mano il disegno di legge di albo degli agromeccanici presentato la scorsa legislatura con il Senatore Gianpaolo Vallardi: uno strumento che permetterà all’Italia agricola di lavorare, produrre e guadagnare con la solidità aziendale delle grandi aziende anche se piccole e nel rispetto dei territori e della sovranità alimentare”, aggiunge Donato Rossi, delegato di giunta nazionale Confagricoltura per il settore agromeccanico.



Data pubblicazione

07-02-2023

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