DALLA RICERCA DEL CREA EMERGE UN CONTOTERZISMO PROFESSIONALE IN CRESCITA PER VALORE E SUPERFICI
ROMA – Presentato nei giorni scorsi, l’Annuario dell'agricoltura italiana 2021 del Crea, giunto alla 75a edizione, evidenzia un contoterzismo passivo, ossia quello svolto da operatori professionali, vitale e in ascesa. “Lo studio – sottolinea il presidente di Uncai Aproniano Tassinari – dimostra come il contoterzismo svolto da imprese terze sia oggi la forma di contoterzismo più diffusa a livello nazionale. Un dato emerso anche dall’ultimo Censimento dell’agricoltura per il quale quasi il 28% delle aziende agricole si avvale di servizi in conto terzi, mentre le aziende agricole che esercitano il contoterzismo attivo come attività connessa non superano l’1% del totale”.
In termini di superfici, si legge nello studio del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ammontano a circa 1,2 milioni gli ettari dati in affidamento completo a ditte contoterziste, rappresentando quasi il 10% della SAU nazionale; mentre, per quanto riguarda la superficie in affidamento parziale sono in particolare le operazioni di raccolta meccanica e prima lavorazione ad essere affidate all’esterno dell’azienda (17%), seguite dalla semina (6%), l’aratura (5%), altre lavorazioni (5%) e la fertilizzazione (3%). In sostanza, lo strumento del contoterzismo svolge un ruolo chiave di supporto nel caso delle aziende agricole più strutturate e quasi di sopravvivenza per le microaziende che non possiedono mezzi a sufficienza. In entrambi i casi contribuisce a innovare i sistemi di gestione agricola modernizzandoli e rendendoli più sostenibili in termini di performance economiche, ambientali e sociali.
L’ente presieduto dal prof. Carlo Gaudio conferma, quindi, come l’accresciuta attenzione delle istituzioni alle richieste dei contoterzisti sia ben riposta: “Nella Finanziaria sono presenti alcune misure strategiche per il sostegno delle attività imprenditoriali agromeccaniche, come il credito d’imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante per la trazione dei mezzi utilizzati nelle attività agricole, esteso al primo trimestre 2023 con la conferma degli agromeccanici tra i beneficiari, il fondo di 225 milioni a disposizione di progetti di innovazione agromeccanica e digitalizzazione e la riduzione del 70% degli oneri per l’usura strade a carico dei convogli che superano le 44 tonnellate”, spiega il presidente Tassinari che sottolinea come l’attenzione delle istituzioni per i contoterzisti non si limiti però alla sola riduzione dei costi: “Oggi l’’idea di Uncai di un albo professionale degli agromeccanici unisce un po’ tutti, associazioni e politica. Dopo la Lombardia e l’Emilia-Romagna, anche il Veneto è sul punto di dotarsi di un albo regionale, e contiamo con il ministro Francesco Lollobrigida di riprendere l’iter della legge nazionale presentata da Uncai nel corso della passata legislatura”.