Agromeccanici e l’innovazione nella cultura
Uncai e Confagricoltura all’Archiginnasio di Bologna per lanciare un messaggio: l’innovazione passa dalla cultura e dall’alta formazione prima che dal marketing tecnologico
BOLOGNA – Per tre secoli sede dell’Università di Bologna, oggi Biblioteca comunale: Uncai ha scelto di celebrare il suo annuale convegno nel Palazzo dell’Archiginnasio per lanciare il messaggio che l’innovazione passa prima di tutto dalla cultura, che è semina e raccolto dell’alta formazione oggi necessaria in campo. Solo successivamente l’innovazione dovrebbe diventare business, affare del marketing tecnologico.
Quindi l’Archiginnasio come genius loci, luogo e identità dell’agricoltura digitale. Il senso di un incontro durato quattro ore è stato colto perfettamente negli interventi conclusivi di Tina Balì, segretaria nazionale Flai-Cgil, Enrica Mammucari, segretaria nazionale Uila-Uil, e Stefano Faiotto, dirigente nazionale della Fai-Cisl: “Negli anni ‘60 il motto lanciato da Confagricoltura era “da contadini a imprenditori”. Dall’Archiginnasio arriva l’invito a una crescita ulteriore. Gli imprenditori agricoli e agromeccanici sono chiamati all’aggiornamento culturale, a praticare la strada della formazione continua”, hanno detto i rappresentanti sindacali poi concludendo: “In un contesto culturale complesso, fatto di big data digitali ma anche di finanza, i contoterzisti hanno il compito di mettere in connessione il frammentato mondo agricolo attraverso la loro competenza”.
Questo il filo conduttore del convegno “Agromeccanici dell’innovazione”, organizzato il 10 novembre da Uncai e Confagricoltura, con il patrocinio dell’Accademia Nazionale di Agricoltura (ANA) e dell’Unione delle Accademie di Scienze Agrarie (UNASA) e grazie agli sponsor McCormick, Syngenta, Topcon e Image Line/Agronotizie.
“Gli sgravi fiscali del Piano Transizione Industria 4.0 hanno fatto da volano agli investimenti, ma per non andare incontro a sanzioni occorre che l’investimento soddisfi alcuni requisiti tecnici che, non nascondiamoci, sono molto complessi per un agricoltore o un contoterzista”, ha detto in apertura Donato Rossi, delegato di giunta di Confagricoltura.
“Tanta innovazione al servizio di un percorso ecocompatibile e remunerativo richiede uno sforzo e un impegno costanti., la capacità di immaginare una nuova forma di connessione fra mondo del lavoro e della formazione per avere lavoratori tecnicamente competenti e qualificati. Gli under 40 corrono già alla velocità 4.0, ma rappresentano solo l’8% di chi lavora in agricoltura”, ha aggiunto il presidente di Uncai Aproniano Tassinari.
Fabio Isaia ha quindi illustrato HubFarm, la piattaforma digitale di Confagricoltura: “Vuole essere il punto di raccolta – un HUB - di tutti i dati digitali che vengono raccolti da vari sistemi 4.0. Non solo valida la presenza di tutti i requisiti 4.0 per accedere allo sgravio fiscale, certifica anche la sostenibilità delle operazioni svolte”. Il tutto con un metodo di apprendimento basato sulla gamification (imparare divertendosi, quasi giocando) “per assicurarsi che il digitale entri nel DNA delle aziende”.
“Ci chiedono di immaginare un nuovo modello produttivo sempre più attento alle dinamiche ambientali”, ha proseguito il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “Oggi abbiamo gli strumenti non solo per immaginarlo, anche per presentarlo. C’è un patrimonio inespresso di servizi ambientali resi dall’agricoltura attraverso il sequestro di carbonio nel suolo che vale 2 miliardi; la Pac ne vale 4. Con l’agricoltura 4.0 e la piattaforma HubFarm siamo in grado di estrarre e certificare questi dati. Facciamolo”.
“Ho iniziato a interessarmi di macchine agricole che avevo 5 anni e a 88 sono ancora curioso”. Con poche parole ma con l’esempio di una vita, il Prof. Emerito Gualtiero Baraldi, decano della meccanica agraria, ha quindi ricevuto dalle mani di Aproniano Tassinari, del presidente dell’Accademia Giorgio Cantelli Forti e dal presidente di Unasa Pietro Piccarolo un riconoscimento speciale, perché l’innovazione è un sentiero lungo il quale vale la pena avviarsi e che non deve mai essere interrotto.