UNCAI su DDL Innovazione e Tecnologia


Bene l’insegnamento di smart farming e IoT negli istituti tecnici, nel testo mancano però gli agromeccanici, nonostante il ministro Patuanelli li abbia definiti “Contoterzisti dell’innovazione”

ROMA, 16 giugno 2022 – È stato assegnato in sede redigente alla Commissione agricoltura in Senato il Disegno di Legge 2544 su Disposizioni per l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore agricolo, agroalimentare e forestale, a primo firmatario il senatore Ruggiero Quarto della Commissione ambiente. “Pieno appoggio alla volontà di introdurre lo studio delle discipline smart farming e IoT nei curricula didattici degli istituti tecnici statali con indirizzo ‘Agraria, agroalimentare e agroindustria’ e ‘Informatica e telecomunicazioni’. Proposta avanzata anche da Uncai un anno fa. Facciamo però appello ai componenti della Comagri, e in particolare al suo presidente Gianpaolo Vallardi, di integrare il testo del disegno di legge inserendo tra i suoi destinatari gli agromeccanici, definiti solo pochi giorni fa dal ministro Stefano Patuanelli contoterzisti dell’innovazione”, dichiara il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari.

La norma nasce, infatti, per incentivare e attuare su tutto il territorio italiano progetti per l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore agricolo, agroalimentare e forestale, stimolando investimenti coerenti con lo sviluppo dell’agricoltura di precisione.

È noto come, da sempre, gli agromeccanici siano una leva formidabile per introdurre, su vasta scala e in tempi rapidi, ogni genere di innovazione in agricoltura. Il loro ruolo è confermato da tutti gli esperti del settore. Purtroppo però questo nei provvedimenti legislativi viene dimenticano”, aggiunge il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti che sottolinea come in questi casi occorra intervenire a livello sindacale. Per esempio, nell’articolo 2 lettera i) si collegano esclusivamente smart farming e azienda agricola, nonostante le lavorazioni in campo che più beneficiano degli strumenti di precisione e digitali, come semine, trattamenti e raccolta, siano ad appannaggio delle aziende agromeccaniche con percentuali che vanno dal 60 al 90%. “L’affidamento conto terzi non è un male necessario, come si diceva decenni fa seguendo una linea di pensiero debole, ma perché conviene all’agricoltore dal punto di vista economico, produttivo e organizzativo”, aggiunge Tassinari che chiede di integrare oltre all’articolo 2, anche l’articolo 4 lettera e) “perché i dati agricoli, geospaziali e ambientali .necessari a realizzare una banca dati nazionale sono raccolti soprattutto dalle imprese agromeccaniche”; l’articolo 8 lettere b), c) e i) perché “i maggiori costi per la digitalizzazione e per impiegare dispositivi e tecniche di precisione per la riduzione di fitofarmaci e fertilizzanti gravano sulle spalle anche dei contoterzisti e perché anche gli agromeccanici devono affrontare un problema di ricambio generazionale; sempre l’articolo 8, al comma 3 occorre aggiungere le imprese conto terzi tra i destinatari dei fondi messi a disposizione “per una professionalità sempre più riconosciuta e riconoscibile attraverso albi di categoria regionali che vorremmo riuniti in uno nazionale”.

Le relazioni tra agricoltura, società e ambiente sono cambiate considerevolmente. I sistemi produttivi devono rispettare le tre dimensioni della sostenibilità: ambientale, economica e sociale. Emergono così nuove sfide dove il nuovo paradigma produttivo smart non può più tralasciare gli agromeccanici”, conclude il presidente Tassinari.



Data pubblicazione

16-06-2022

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