L’Assemblea dei contoterzisti APIMA-UNCAI di Milano, Lodi, Como e Varese riparte con il suo Presidente e un consiglio sempre più giovane . Oldani: “Con i contoterzisti garantire all’Europa e agli agricoltori l’intensificazione sostenibile”
LODI – “L’ingresso nel consiglio d’amministrazione di due giovani contoterzisti, Paolo Pinciroli e Dario Biffi, e la conferma di un altro giovane, Davide Spagliardi, mi rende particolarmente contento, più della mia riconferma”. Così Giuliano Oldani, al terzo mandato alla guida dell’Associazione Provinciale Imprese di Meccanizzazione Agricola (Apima) di Milano, Lodi, Como e Varese. “Il mio impegno a favore dell’innovazione aziendale e sindacale prosegue”.
La presenza in associazione di una nuova risorsa che si occuperà di assistenza digitale alle aziende consociate si inserisce in questa politica sindacale: “Si tratta di un esperto in digital farming, in grado di utilizzare al meglio e in profondità tutte le piattaforme IoT e garantire il rispetto dei requisiti per accedere agli sgravi fiscali Industria 4.0”, spiega Oldani che aggiunge come la consulenza digitale stia per essere implementata in tutte le associazioni di contoterzisti aderenti a Uncai.
L’obiettivo di Uncai e di Apima è allineare tutte le imprese agromeccaniche rispetto agli strumenti dell’agricoltura 4.0 che, il più delle volte, sono già presenti in azienda ma non sono usati in tutte le loro potenzialità: “L’aumento dei costi di produzione causato dall’attuale crisi internazionale congiunturale obbliga noi contoterzisti per primi a dotarci delle risorse necessarie a dare sostegno alle aziende agricole”, prosegue Giuliano Oldani.
Secondo il Crea, l’impatto medio aziendale dell’impennata dei prezzi degli input (fertilizzanti, mangimi, gasolio, sementi/piantine, fitosanitari, noleggi passivi) è di oltre 15.700 euro di aumento che sfiorano i 99.000 euro nelle aziende che allevano granivori. Sempre secondo il Crea, l’incapacità di far fronte alle spese dirette necessarie a realizzare un processo produttivo estrometterà, di fatto, dal circuito il 10% delle aziende agricole, mentre il 30% a fine anno sarà in negativo. “La pandemia prima e ora la guerra in Ucraina hanno messo in evidenza tutti i limiti della globalizzazione selvaggia”, commenta Oldani. “Con assurda facilità e in pochissimo tempo un equilibrio mondiale è stato rotto, e non sappiamo quanto tempo occorrerà per ripristinarlo. L’agricoltura sta pagando un conto salatissimo. Tocca a noi contoterzisti fare il massimo per portare in campo, attraverso le nostre tecnologie e le nostre performance, quell’intensificazione sostenibile di cui hanno disperato bisogno gli agricoltori e gli europei”, conclude Odani.