Pac ‘23-’27 e mercati
Lunedì 10 gennaio, a partire dalle 16.00, convegno in diretta streaming organizzato da Apimai Ravenna e Uncai con Tassinari, Frascarelli, Cagnolati, Mammi
Lunedì 10 gennaio palazzo Rasponi di Ravenna ospiterà il convegno “Nuova Pac 2023-2027 e mercato agricolo”, organizzato da Uncai e Apimai Ravenna e trasmesso in diretta a partire dalle ore 16 sui canali web di Agrilinea tv. Interverranno Andrea Cagnolati (Grain Services), Angelo Frascarelli (presidente Ismea e docente di Politica Agroalimentare all’Università degli studi di Perugia), Marco Miserocchi (Topcon Agriculture) e Mario Danieli (Argo Tractors). Il convegno proseguirà con un dibattito a più voci con l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna Alessio Mammi, il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, l’assessore all'Agricoltura di Ravenna Giacomo Costantini, il presidente Uncai Aproniano Tassinari, il presidente Apimai Ravenna Roberto Tamburini, il presidente del Consorzio Apimai Servizi Roberto Fantoni, il presidente di Assosementi Giuseppe Carli, il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini, il presidente di Aife Gian Luca Bagnara, il direttore del Consorzio Agrario di Ravenna Massimo Masetti e il direttore Qualità di Orogel Surgelati Silver Giorgini.
“Per promuovere l’orientamento al mercato delle aziende e, nello stesso tempo, tutelarle dai rischi della volatilità dei prezzi e degli shock economici, la prossima Pac favorirà processi di ammodernamento, anche gestionale. Le nuove tecnologie risulteranno strategiche. Da qui la proposta di un convegno che metta in luce gli intrecci tra Pac, mercati agricoli e agricoltura 4.0”, osserva il direttore di Uncai e di Apimai Ravenna Roberto Scozzoli.
“Occorre accrescere la capacità delle aziende agricole di trarre la giusta remunerazione dalle loro produzioni, migliorando la loro posizione nella catena del valore”, aggiunge il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. Lo strumento che ne può garantire un adeguato riconoscimento da parte del mercato e dei consumatori, con riferimento alla qualità e alla salubrità delle produzioni, ma anche alla minore pressione sulle risorse naturali e alla sostenibilità etico sociale, è il ricorso agli agromeccanici professionali e, attraverso loro, alle più moderne tecnologie di campo: “Produzioni certificate ed ecosistemiche, così come un mercato dei crediti di carbonio, cambierebbero radicalmente lo scenario delle commodities. In questo quadro appare di assoluta rilevanza il riconoscimento di un Albo nazionale degli agromeccanici, dopo quelli regionali di Lombardia e, recentemente, di Emilia-Romagna. L’albo nazionale sarebbe uno strumento concreto per promuovere il lavoro di qualità e certificato. Lo abbiamo proposto al ministero delle Politiche agricole, inviando le nostre osservazioni all’ultima bozza di Piano Strategico Nazionale. Riteniamo sia la strada più efficace ed efficiente per tenere insieme competitività ed ecologia in agricoltura”, conclude il presidente Uncai.