Il basso tasso di infortuni e di decessi sul lavoro registrati nel 2020 tra gli agromeccanici professionali ripropone la centralità del rinnovo periodico del parco macchine e del contoterzismo quali garanzie di sicurezza per gli operatori in agricoltura
ROMA, 5 febbraio 2021 – Anno dopo anno le imprese agromeccaniche si confermano garanzia di sicurezza sul lavoro. Nel 2020 si sono registrati tre decessi per infortunio contro i sei dell’anno precedente, per una riduzione del 50%. È quanto emerge da una analisi dell'Ufficio tecnico Uncai su dati Inail. Inoltre gli infortuni denunciati dai contoterzisti agromeccanici sono diminuiti quasi del 10% su base annua, passando da 1.772 a 1.599.
“Numeri così bassi si ripetono ormai da diversi anni, e confermano il livello di professionalità garantito a bordo dei trattori dagli agromeccanici”, commenta il Presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali - UNCAI, Aproniano Tassinari. Si tratta di numeri decisamente più bassi rispetto a quelli fatti registrare nel tempo dagli agricoltori, tra i quali si sono registrati nel 2020 113 decessi sul lavoro e 26.287 denunce di infortuni, valori che escludono chi non ha nell’agricoltura la propria attività principale. “Considerando anche questi ultimi, il numero degli infortuni gravi e mortali tra gli agricoltori aumenta, con in media dieci morti in più ogni anno, mentre i valori tra gli agromeccanici sono gli stessi”, prosegue Tassinari facendo riferimento ai Report dell’Osservatorio infortuni mortali e gravi in agricoltura redatti annualmente dall’Inail tenendo conto anche degli “operatori agricoli non professionalmente addetti”.
Per mantenere basso il tasso di incidenti tra gli agromeccanici è, tuttavia, fondamentale favorire il rinnovo costante del parco macchine: “L'innovazione tecnologica rende il lavoro in agricoltura più efficiente ma anche più sicuro per l’uomo, senza parlare dell’ambiente. Gli agromeccanici impiegano i mezzi agricoli su grandi estensioni. Per questo motivo ammortizzano l’investimento anche di una trincia in circa 8 anni, al termine dei quali possono acquistarne una nuova. Al contrario, il trattore di un agricoltore è costretto a lavorare e invecchiare nei campi venti anni prima di essere sostituito con uno più moderno e sicuro. È quindi urgente accompagnare gli agricoltori nello sforzo di prevenzione degli infortuni, e avviare un percorso di facilitazione e semplificazione del ricorso ai servizi agromeccanici”, conclude il Presidente Tassinari.