Umbria, prima uscita pubblica dell’assessore all’agricoltura
Roberto Morroni all’assemblea dell’associazione Contoterzisti Umbria UNCAI incontra per la prima volta le associazioni di categoria
PERUGIA - Sabato 30 novembre lo storico rivenditore di mezzi agricoli e movimento terra Domenichini Group si è gremito di contoterzisti. Erano una settantina, provenienti da tutta la regione, prima hanno partecipato all'assemblea annuale dell'associazione Contoterzisti Umbria, quindi hanno pranzato nello splendido showroom di Torgiano (Perugia) tra trattori Fendt e Valtra e pneumatici agricoli Bridgestone (sponsor dell’evento insieme a Domenichini). Dopo i saluti del sindaco di Torgiano Eridano Liberti, sono intervenuti il presidente di Contoterzisti Umbria Sergio Bambagiotti, quello di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi, il presidente di UmbriaFiere Lazzaro Bogliari e il presidente Nazionale dei Contoterzisti UNCAI Aproniano Tassinari. Parole importanti sono state dette anche da Mauro Bambagioni, consulente finanziario dell'associazione di agromeccanici e presentato per la prima volta da Bambagiotti agli associati come "il contoterzista dei contoterzisti". Gli occhi erano però tutti puntati sull'assessore all'agricoltura umbro Roberto Morroni, al suo primo incontro con una associazione di categoria del territorio, e sui consiglieri regionali Valerio Mancini (il più votato in regione dopo la presidente Donatella Tesei) e Marco Squarta.
Morroni non ha toccato temi specifici avendo messo piede in assessorato solo da una manciata di giorni, ha voluto però lanciare due messaggi: “Prometto ascolto e una visione”, ha detto. “L’agricoltura Umbria ha bisogno di cambiare velocemente e diventare un luogo di opportunità e per farlo occorre ora una fase intensa di ascolto degli operatori per decidere insieme la direzione da prendere. Quindi serve una visione condivisa perché l’agricoltura è al centro di trasformazioni importanti e di sfide che devono essere raccolte”. La prima, non è banale ricordarlo, è che “l’agricoltura deve essere capace di produrre reddito e ricchezza”.
Il tema dell’efficienza del settore è stato raccolto subito. “I contoterzisti permettono di fare economia di scala e di superare il nanismo dell’agricoltura italiana, sono imprese sociali che permettono l’aggregazione di superfici, aziende agricole e investimenti”, ha ricordato Mauro Bambagioni. Il presidente di UmbriaFiere Lazzaro Bogliari ha, invece, citato "le sofferenze dei tanti operatori agricoli che vivono di aiuti (Psr) che non dovrebbero coprire i conti economici." Quindi una frecciata ai Psr umbri del passato: “Dall’Europa sono arrivate risorse economiche molto importanti, eppure non se ne percepiscono gli effetti”, ha detto l’assessore: “è evidente che non sono state date le risposte giuste ai cambiamento in atto”.
Il Consigliere Valerio Mancini ha stigmatizzato il piccolo apporto economico dell'Umbria all'agricoltura italiana ("le statistiche la collocano al 20mo posto"), demerito non degli imprenditori ma degli amministratori del passato: "Oggi l'impresa agricola non è in grado di marginare, non perché il terreno, gli strumenti o lo conoscenze non lo consentano, ma perché qualcuno lo impedisce. Non saremo teneri con chi non tutela l’agricoltura". Ha quindi citato la grande distribuzione, l'importazione di materie prime non sicure, il doping dei contributi europei e il loro uso a volte poco limpido, i parchi naturali diventati riserve di cinghiali e non certo opportunità di lavoro e gli altolà ambientalisti sulle centrali a biomassa.
Nel suo intervento, il presidente dei Contoterzisti umbri Sergio Bambagiotti ha ricordato i ministri delle politiche agricole che, secondo lui, hanno saputo fare la differenza (Marcora, De Castro e Centinaio ma scommette che farà bene anche la ministra Bellanova); quindi ha espresso il concetto che “valorizzare i prodotti umbri significa salvaguardare il territorio. Tanto vale quindi pagarli un po’ di più”. Le strade da percorrere sono diverse: la certificazione di processo, la sburocratizzazione, una silvicoltura che metta a reddito le colline, una vera lotta a pericoli come la cimice asiatica o i cinghiali, un’informazione corretta “perché non deve passare il concetto, come in una recente pubblicità, che la grande distribuzione sia il salvatore della patria e chi coltiva è un delinquente che distrugge la natura”.
Il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi ha potuto così introdurre il tema della sostenibilità ambientale. “Non è una catena di grande distribuzione che può parlare di sostenibilità. Ma gli agricoltori: noi non consumiamo acqua, ma la usiamo nel ciclo vitale, inoltre catturiamo CO2 per trasformarla in cibo”. Ma la gestione del territorio non è possibile senza sostenibilità economica, e per il sistema Appennino Rossi propone, come esempi di sviluppo innovativo ed efficiente, i noccioleti e le tartufaie “per arrivare a una redditività di 5000/6000 euro all’ettaro”. Non certo più boschi e ginestre. Inoltre ha ribadito il ruolo dei contoterzisti per fare crescere l’olivicoltura umbra grazie al ricorso più diffuso della raccolta meccanizzata.
In chiusura, il presidente nazionale dei Contoterzisti UNCAI Aproniano Tassinari ha lanciato un appello affinché le istituzioni, dagli assessorati all’agricoltura al ministero delle politiche agricole, pianifichino il sistema agricolo partendo dai fabbisogni reali del paese: “Anno dopo anni tra coltivatori e contoterzisti cresce l’incertezza su cosa coltivare per fare reddito. Per avere una risposta occorre partire da dati concreti, per esempio che il 60% dei prodotti molitori arriva dall’estero. Di cosa ha bisogno quindi il nostro settore agroalimentare per non scappare all’estero come sta già facendo l’industria? Occorre una pianificazione finalizzata a produrre meglio e di più ciò che gli italiani chiedono, e sostenere questo sforzo produttivo sia finanziariamente sia rilanciando la formazione tecnica e manageriale di agricoltori e contoterzisti”.
Al termine dell'incontro il Presidente di UNCAI Tassinari ha consegnato un attestato di merito ai contoterzisti umbri di più lungo corso: le aziende Bambagiotti Antonio, Di Camillo Angelo e Silvano, F. lli Biaconi, Titi Giuseppe, Panfili Moto Aratura, Varazi Mario, Giovagnoli Alviero, AZ. Serrani, Granturchelli Silvano, Brugnoni Dalmazio e Tordenti Sabatino. Premiato anche il rivenditore Domenichini Oddino, in attività dal 1972.