Contoterzismo, smart farming e piccoli agricoltori: prosegue il questionario "Agricoltura 4.0: consapevolezza e stato di adozione in Italia” dell'Osservatorio Smart AgriFood
ROMA, 31 agosto – Satelliti, internet delle cose, big data, blockchain. Alcune di queste tecnologie “intelligenti” sono già disponibili in agricoltura, altre lo saranno fra non molto. “Affinché non si parli sempre e solo di scenari futuribili, occorrono politiche coerenti con la volontà di far compiere un balzo in avanti all’agricoltura italiana”, afferma il presidente dei contoterzisti Uncai Aproniano Tassinari che rileva come, in modo particolare, il futuro dei piccoli agricoltori dipenda dalla diffusione di servizi agromeccanici smart. “La prossima ondata di utenti di servizi mobili arriverà dalle zone rurali entro il 2020. Qui l'incremento della banda larga può realmente cambiare il volto dell'agricoltura anche dei piccoli proprietari”.
Uncai è impegnata a preparare gli agromeccanici alla trasformazione digitale dell’economia. Non tutti sono, infatti, già pronti a offrire servizi avanzati. Anche per questo motivo prosegue l’indagine avviata dall’Osservatorio Smart AgriFood con il questionario Agricoltura 4.0: consapevolezza e stato di adozione in Italia, realizzato anche con la collaborazione di Uncai.
La tecnologia degli smartphone, combinata con i dati del telerilevamento, le reti informatiche e la capacità di archiviazione ed elaborazione delle informazioni raccolte, è la chiave d’accesso per le famiglie di piccoli proprietari agricoli al più ampio sistema agro-alimentare. Una chiave d’accesso che, per esempio, permetterà di ricevere a costi più contenuti servizi agromeccanici tempestivi in campo così come in stalla. Uncai è impegnata attivamente affinché tutto ciò sia accessibile il prima possibile: “Si sta costruendo una nuova economia basata sui dati che promette di sostenere l’ecosistema degli agricoltori. Ma per non sprecare tempo serve la presa d’atto da parte della politica che il sistema dell'agricoltura italiana passa attraverso il contoterzismo”, conclude Tassinari.
Con il questionario “Agricoltura 4.0: consapevolezza e stato di adozione in Italia” si intende approfondire il fenomeno della digitalizzazione nella produzione primaria (dal campo alla gestione dell’impresa), con l’obiettivo di comprendere come l’innovazione digitale può rispondere concretamente ai fabbisogni di agricoltori e contoterzisti, migliorando l’efficienza, la produttività e la qualità delle produzioni o dei servizi agromeccanici offerti. Il questionario è realizzato dall’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia. Al termine dell’analisi, il prossimo inverno, chi avrà risposto riceverà i risultati completi della ricerca.