Più fiducia all’agricoltura digitale
Il Codice di condotta sulla condivisione dei dati agricoli può essere un importante acceleratore del cambiamento in agricoltura.
ROMA - L'agricoltore è proprietario e utilizzatore esclusivo dei diritti sui dati prodotti nella sua azienda agricola. È solo una delle indicazioni inserite nel Codice di condotta sulla condivisione dei dati agricoli, firmato a Bruxelles da una coalizione di associazioni della filiera agroalimentare europea comprendente agricoltori, contoterzisti, produttori di semi, fertilizzanti, macchine e mangimi. Il codice non è vincolante, ma mira a mettere in risalto i benefici di una condivisione equa e trasparente dei dati tra i diversi partner nella catena agro-alimentare. L’obiettivo è rimuovere gli ostacoli che stanno rallentando l’ingresso nella nuova Era dell’agricoltura digitale.
“Un importante acceleratore dell’innovazione è la fiducia tra i partner che un po’ è mancata in questi anni palando di agricoltura digitale. L’accordo prova finalmente a fare luce sulle relazioni contrattuali tra chi progetta le tecnologie in grado di raccogliere ed elaborare dati sui terreni, sulle lavorazioni, sulle attrezzature e sui mezzi tecnici, i prestatori di servizi e gli agricoltori”, è il commento del presidente dei Contoterzisti UNCAI Aproniano Tassinari.
Il Codice riconosce la necessità di garantire agli agricoltori un ruolo di primo piano nel controllo dell'accesso e dell'utilizzo dei dati da parte dei propri partner commerciali e di trarre vantaggio dalla condivisione dei dati con qualsiasi partner che desideri utilizzare i propri dati.
I contoterzisti agricoli, rurali e forestali sono i primi utilizzatori in Italia e in Europa delle tecnologie digitali. Investendo nell’agricoltura 4.0 i contoterzisti offrono semine e operazioni di campo più mirate ai propri clienti, aiutando gli agricoltori a raggiungere l’equilibrio aziendale, a risparmiare su sementi, fertilizzanti, acqua, carburante e prodotti fitosanitari. Per ottenere il massimo profitto dall'agricoltura di digitale e di precisione, occorre che la condivisione dei dati tra i diversi partner della catena agro-alimentare si basi su modelli di business compatibili e collaborativi, non sulla diffidenza. Per questo i Contoterzisti apprezzerebbero anche che i costruttori di marchi diversi concordassero standard minimi sulla compatibilità dei software per facilitare l’uso dei dati e garantire un servizio più efficiente agli agricoltori. Ulteriori decisioni a livello europeo potrebbero essere di grande aiuto per raggiungere anche questo obiettivo e il Codice di condotta sulla condivisione dei dati agricoli concordato oggi è un passo importante nella giusta direzione.
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